Ormea Negri
Il risveglio del Pensiero Positivo
Guida al benessere psicofisico attraverso l'educazione della mente

 


 

INDICE


Prefazione

Introduzione

1 - Il Pensiero Positivo

2 - L’universo uomo
Primavera
Estate
Autunno
Inverno

3 - Semplici pratiche per risvegliare le potenzialità della mente
L’educazione respiratoria
La meditazione
Le visualizzazioni
Il controllo del regime alimentare
L’armonizzazione cosmica

4 - Il recupero della consapevolezza
Corso base di Pensiero Positivo: metodologia
Parte pratica
Il lento risveglio alla vita - La presa di coscienza del proprio essere
La funzione dei propri pensieri - L’educazione all’amore per se stessi e per gli altri

La preparazione interiore per nuove semine e nuovi schemi di vita

5 - La gioia di riscoprirsi
Parte pratica
Il generoso raccolto
L’analisi luminosa e brillante dei nuovi aspetti della vita
La gioia e la comunicazione sociale
La pausa e il ringraziamento

6 - I ricordi e la scelta di nuove semine
Parte pratica
L’introspezione e l’accettazione del proprio essere
La memoria del vissuto
La correzione e lo studio per nuove semine

7 - La strada del cambiamento
Parte pratica
Il riposo, la meditazione e il silenzio
Meditazione per eliminare la paura
Meditazione del mattino per iniziare la giornata
Meditazione sulla benevolenza
I progetti per il futuro (costruire il nuovo)

8 - Esperienze dirette

9 - Cenni sul corso di II livello
Primo incontro
Secondo incontro
Terzo incontro
Quarto incontro
Quinto incontro

Conclusione

 


 

PASSI SCELTI

4

IL RECUPERO DELLA CONSAPEVOLEZZA

 

Corso base di Pensiero Positivo: metodologia

Molte delle tecniche che vi indicherò non si discostano da quelle indicate da Louise Hay attraverso i suoi libri, soprattutto per quanto riguarda gli esercizi allo specchio che ricoprono, a mio avviso, per esperienza diretta, un ruolo fondamentale, nel corso, finalizzato a ottenere i risultati prefissati.

Quando deciderete di programmarvi il periodo per lo studio degli esercizi, tenete presente di lavorare alacremente, con costanza per almeno due mesi. Scegliete un orario idoneo e possibilmente osservatelo per tutte le lezioni successive.

Agli esercizi di ogni lezione dedicate almeno una settimana di pratica. Tenete un quaderno sul quale annoterete, a ogni fine settimana, i risultati, le impressioni, gli sviluppi progressivi del vostro apprendimento.

Chiaramente ci sono compiti che dovranno essere mantenuti per tutta la vita: l’importante comunque è credere in quello che fate. Rispettate e rafforzate la volontà con la quale intraprendete questo nuovo cammino e convincetevi fermamente che le vostre risorse interiori emergeranno per garantirvi una migliore qualità di vita.

Come già preannunciato nel cap. 2, le varie lezioni si ricollegano simbolicamente a una particolare stagione, che in questo caso rappresenta la «stagione della vita». Quindi la prima parte rispecchia la «primavera», che simboleggia «il lento risveglio alla vita».

 

Parte pratica

Gli strumenti sui quali lavoreremo inizialmente solleciteranno direttamente una graduale presa di coscienza individuale, nella quale ognuno imparerà l’arte di riconoscere il proprio essere e di accettarlo nella sua completezza.

Tutto ciò significa uscire dall’ombra, dall’anonimato, per rivestire un ruolo da protagonista, in una rappresentazione sempre più gioiosa che avrà la capacità di annullare completamente il contenuto di un monologo spesso negativo.

Il percorso quindi comprenderà:
- il lento risveglio alla vita
- la presa di coscienza del proprio essere
- la funzione dei propri pensieri
- l’educazione all’amore per se stessi e per gli altri
- la preparazione interiore per nuove semine e nuovi schemi di vita.

 

Il lento risveglio alla vita
La presa di coscienza del proprio essere

In un’atmosfera serena e rilassata, accomodatevi su una poltrona a occhi chiusi e iniziate lentamente a praticare la respirazione diaframmatica.

Se preferite, mettete un sottofondo musicale, del tipo che più vi aggrada: non è necessario ascoltare delle musiche particolari o delle nenie indiane, le quali tra l’altro possono dare fastidio, in alcuni soggetti, come ho verificato personalmente.

L’importante è che sia una musica piacevole, rilassante. Eviterei la musica rock, tutt’altro che distensiva.

Durante l’inspirazione, ripetete mentalmente: «Sono calmo, rilassato e sereno».

Quando espirate, ripetete mentalmente: «Elimino tutte le tensioni e le tossine dal mio corpo».

Fate questo esercizio per almeno dieci minuti. Dopodiché rimanete tranquilli per altri dieci minuti, cadenzando il vostro respiro, senza fretta; calmate la vostra mente e concentratevi su quello che state facendo. Ripetete mentalmente:

- «Credo in tutto quello che faccio».
- «Dedico questo tempo a me stesso, per il mio benessere».
- «Decido di stare bene».
- «Voglio aprire il mio cuore e dichiarare l’amore che ho dentro di me».
- «L’Universo appoggia tutte le mie migliori intenzioni».

Quando avrete ultimato l’esercizio, annotate sul quaderno le sensazioni provate.

Disegnatevi uno schema settimanale sul quale tutti i giorni, dopo ogni esercizio, segnerete le vostre impressioni. A fine settimana, relazionate su ogni successo o insuccesso.

Successivamente andate davanti a uno specchio, possibilmente a figura intera. Specchiatevi, tenete le spalle dritte, la testa ben eretta, fate un bel respiro, guardatevi negli occhi e, pronunciando il vostro nome, dite: «Io ti amo e ti approvo». Ripetetelo almeno per tre volte. All’inizio potrà sembrarvi ridicolo, potrete avere l’impressione di sdoppiarvi e potrà sembrarvi di vedere un’altra persona riflessa nello specchio, anziché la vostra immagine. Queste sono forme di difesa e di resistenza che normalmente si verificano, quindi non preoccupatevi. Sappiate che è comune a tutti.

La verifica allo specchio è molto importante perché, se eseguita correttamente, vi permette un contatto ravvicinato con ciò che emerge e rappresenta i vostri nodi interiori, le problematiche radicate che non avete avuto l’opportunità di risolvere completamente, ma avete tenute sempre più celate.

L’esercizio dello specchio dovrà diventare una consuetudine corrente: quindi non andrà eseguito solo per una settimana, ma dovrà diventare un’abitudine nella vostra quotidianità, come lavarvi i denti, pettinarvi, vestirvi, ecc.

Vi consiglio di farlo tutte le mattine e ripeterlo come minimo per tre volte di seguito. Alla fine deve rappresentare un rito piacevole quando, nell’esecuzione, riuscirete a misurare il grado di amore che comincerete a nutrire per voi stessi.

 

La funzione dei propri pensieri
L’educazione all’amore per se stessi e per gli altri

Il perno sul quale ruota il corso base di Pensiero Positivo è senz’altro incentrato sulla funzione che rivestono i vostri pensieri. Se essi rappresentano un ruolo fondamentale nella nostra vita, e creano comunque le nostre esperienze future, è necessario imparare a essere vigili e coscienti su tutto ciò che pensiamo e che diciamo.

Siamo noi che formuliamo i nostri pensieri, e se fino a oggi questi sono stati spesso il risultato di insuccessi nella nostra vita, proviamo a cambiarli, sforziamoci di comporre schemi di pensiero gioiosi e armoniosi, e annotiamo tutto ciò che ci succede.

Una delle tecniche più semplici che faccio applicare subito, riguardo a questo, è la penalizzazione: ogniqualvolta pensate e parlate di voi stessi in termini negativi, per esempio vi dite: «Sono proprio uno stupido», «Non me ne va bene nemmeno una», «Nessuno può sopportarmi», «Sono una frana» ecc., penalizzatevi, in termini di soldi, dalle cinque alle diecimila lire. A fine settimana, spenderete la somma raggiunta in qualcosa di inutile ma divertente.

Ricordatevi che noi siamo l’immagine esteriore del nostro dialogo interno.

Se imparate ad amarvi, ad accettarvi per quello che siete, a considerarvi in senso globale, non solo migliorerà il vostro aspetto fisico, che rifletterà di conseguenza più armonia e luminosità, ma attirerete anche persone che sono simili a voi e circostanze sicuramente più piacevoli.

La funzione della frase allo specchio e la vigilanza sui pensieri si rappresenteranno attraverso la vostra immagine, che rivelerà progressivamente i cambiamenti avvenuti al vostro interno, nel momento in cui avrete scelto, sempre più consapevolmente di modificare i vostri pensieri.

 

La preparazione interiore per nuove semine e nuovi schemi di vita

Per preparare il terreno della vostra anima a nuovi schemi di pensiero è necessario, in primo luogo, ripulire tutto ciò che possa ostacolare un rinnovamento e che non favorisca, di conseguenza, la crescita dei nuovi proponimenti sui quali state fondando il vostro futuro. Sul quaderno, fate un elenco di tutti i difetti che vi attribuite, sia fisici che morali. Di seguito, fate ancora un elenco degli schemi di pensiero che avete assorbito, di riflesso, dalla vostra famiglia di origine, dalle persone che comunque rivestivano un ruolo importante per voi (insegnanti, parenti, religiosi, amici, ecc.), e che ricorrono tuttora come dei flash nella vostra mente. Per esempio:

- «La felicità non esiste».
- «Non fidarti delle persone che non conosci».
- «Sei troppo svogliato e pigro».
- «Ti muovi con la grazia di un elefante».
- «Hai una salute troppo precaria».
- «Non sei mai contento di nulla».
- (altro)

Prendetevi il tempo necessario per ricordare bene le frasi fatte, i luoghi comuni che sovente vi riproponete per abitudine, anche se ormai non vi appartengono più.

Dopodiché, rilassatevi, chiudete gli occhi e visualizzate… un treno. Un treno con tanti vagoni quanti sono gli schemi mentali che ricorderete.

Su ogni vagone scrivete, uno alla volta, il messaggio negativo ricordato, come da esercizio precedente, e così per i successivi, fino alla fine.

Dopodiché fate partire il treno lentamente.

Osservatelo mentre acquista sempre più velocità e infine scompare all’orizzonte insieme agli schemi mentali che vi hanno vincolato fino a questo momento.

Se non riuscite a far partire il treno, significa che le vostre resistenze ancora frenano la volontà di cambiare.

In questo caso, andate davanti allo specchio e ripetete, guardandovi negli occhi, con calma e serenità: «Voglio cambiare e mi sento al sicuro».

Il rifiuto, a volte, di accettare nuovi schemi di vita e di abbandonare quelli vecchi, è rappresentato dal fatto che, se le sicurezze sulle quali avete fino a oggi in qualche modo fondato la vostra esistenza vengono messe in discussione, ora potrete sentirvi sprovvisti di un sostegno sul quale appoggiavate il vostro «credo».

I cambiamenti radicali che avvengono nella nostra vita procurano a tutti, a livello inconscio, qualche disagio.

La volontà con la quale state intraprendendo il nuovo cammino, già vi garantisce un terreno fertile, nel quale siete voi a decidere cosa seminare, cosa costruire.

Ripetete con determinazione, davanti allo specchio:

- «Sono al sicuro perché mi amo».
- «Sono al sicuro perché credo nelle mie possibilità».
- «Sono al sicuro perché non sono né solo né abbandonato».
- «Sono al sicuro perché l’Universo mi appoggia e mi sostiene».
- «Sono al sicuro perché decido di essere felice».

Aggiungete all’elenco altre frasi, quelle che più vi piacciono e, nei momenti di sconforto, pronunciatele mentalmente fino a quando anche l’ultima resistenza si dissolva, lasciandovi una sensazione di leggerezza e di calma.

Mettete tutta la forza e il vigore in ciò che fate: in questo modo creerete le condizioni propizie per mutare al meglio la vostra vita.

La vostra mente subcosciente accetterà come vero tutto ciò che pensate di voi e che decidete di creare per il vostro avvenire.

Alla fine di ogni esercizio, gratificatevi, incoraggiatevi, al fine di esprimere al meglio le vostre caratteristiche essenziali.

In questo modo, la ricerca che avete intrapreso darà quanto prima i suoi frutti e sicuramente le delusioni della vostra vita potranno anche convertirsi in piacevoli commedie.

 

  


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